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“Combi Mais” prosegue per il terzo anno – MAIS: PRODURRE DI PIU’ E MEGLIO
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“Combi Mais” prosegue per il terzo anno
MAIS: PRODURRE DI PIU’ E MEGLIO
Avanti ancora. Questo in sintesi il “motto” del progetto innovativo denominato “Combi Mais Idrotechnologies 3.0”. Nato nel 2104 e proseguito nel 2015 come progetto sperimentale nell’ambito delle iniziative di EXPO, nel 2016 conta il suo terzo anno di realizzazione. I contenuti sono stati illustrati dai partners, in primis i padroni di casa, Mario ed Alberto Vigo, che conducono l’azienda agricola Folli alle porte di Milano. La superficie coinvolta nel progetto è di circa 28 ettari ubicati a Mediglia cascina Robbiano.
L’innovazione è il filo conduttore dell’iniziativa e si prefigge la sperimentazione di metodi e di tecniche di coltivazione all’avanguardia, nella prospettiva della sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’obiettivo è quello di raggiungere una produzione di mais di 20 tonnellate all’ettaro di ottima qualità.
L’impegno di ognuno dei partners è di introdurre un’innovazione negli input necessari per la coltivazione: dalla concimazione all’irrigazione, dalle lavorazioni meccaniche alla difesa fitosanitaria, consentendo un risparmio nei costi di produzione ed un minore impatto sull’ambiente.
Nel suo intervento di presentazione, tenuto nella ex stalla della cascina Robbiano, Mario Vigo ha spiegato che il Combi Mais 3.0” vuole andare oltre l’esperienza di Expo e si vuole collocare come esperimento di rinnovamento della maiscoltura italiana, poiché rappresenta un progetto capace di rispondere alle sfide lanciate all’agricoltura del futuro: produrre di più con meno, ridurre i costi e aumentare la sostenibilità ambientale.
Due le novità introdotte quest’anno, l’ingresso, in qualità di coordinatore delle attività, dal Prof. Reyneri dell’Istituto di Agronomia dell’Università di Torino e l’adesione del Molino “La Veronese” dei fratelli Martini, che curerà la fase finale di lavorazione e confezionamento del prodotto come mais da polenta. Si chiude così nel 2016 la filiera, che parte dal campo e arriva sulla tavola dei consumatori.
Il Prof. Reyneri ha evidenziato l’unicità del “Combi Mais”, poiché mette insieme aziende leader che hanno impostato un progetto integrato. Questa è una risposta per dare stimolo alla maiscoltura italiana, i cui investimenti sono diminuiti negli ultimi 4 anni. Per sostenere la produttività del mais, ha affermato il Prof., è necessario operare in modo integrato, sulla genetica, sulle lavorazioni del terreno, sulla nutrizione e difesa della pianta e sull’irrigazione.
Il Protocollo di coltivazione è stato descritto dal Dottor Scrano di Syngenta; nel 2016 si prevede un confronto tra le tecniche di subirrigazione con fertirrigazione e l’irrigazione tradizionale per scorrimento, oltre che tra appezzamenti con diversi investimenti colturali.
La presenza di “operation pollinator” assicura la biodiversità vale a dire fasce a bordo campo sulle quali sono seminati miscugli di essenze che favoriscono la presenza di insetti impollinatori, microfauna ed uccelli.
Il terreno è stato lavorato con la tecnica della minima lavorazione, con macchine di precision farming della Ditta Kuhn. La semina è stata realizzata con la varietà Brabus della Syngenta, classe 700. Per la concimazione vengono utilizzati prodotti innovativi organo-minerali della Unimer e fogliari della Cifo. Il diserbo è effettuato sempre con barre dotate di ugelli anti-deriva. La difesa fitosanitaria viene effettuata solo quando e se necessario. L’impianto per la sub-irrigazione è stato fornito dalla Ditta Netafim, leader mondiale in questo settore; per la parte di superficie irrigata a scorrimento, la stessa Netafim ha installato appositi sensori che permettono di intervenire secondo i reali fabbisogni idrici delle piante. Al momento del raccolto saranno effettuate le analisi per la verifica della eventuale presenza di aflatossine. Sotto questo profilo, l’esperienza del 2015 è stata ottimale, avendo di fatto registrato l’assenza totale di micotossine nella granella.
Mario Vigo ha poi concluso i lavori di presentazione del “Combi Mais 3.0”, sottolineando l’assoluta necessità di intraprendere senza indugio la strada dell’innovazione e della sperimentazione, creando sinergie tra agricoltori e industrie a monte e a valle del settore agricolo. Fare reddito oggi in agricoltura è sempre più complicato e difficile ed è quindi necessario intraprendere iniziative innovative che consentano di focalizzare bene gli obiettivi da raggiungere.
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