I ministri delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali, Gian Marco Centinaio, e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, hanno firmato il Decreto di revisione generale delle macchine agricole e operatrici. Per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983 va effettuata entro il 30 giugno 2021; per quelli immatricolati dal 1º gennaio 1984 al 31 dicembre 1995 la data è il 30 giugno 2022; per quelli immatricolati dal 1º gennaio 1996 al 31 dicembre 2018 la scadenza è il 30 giugno 2023; per quelli immatricolati dopo il 1º gennaio 2019 la revisione deve essere fatta al quinto anno entro la fine del mese di prima immatricolazione.
Per il ministro delle Politiche Agricole, Centinaio “Si tratta di un provvedimento per garantire un’agricoltura efficiente partendo, innanzitutto, da un’agricoltura sicura”. Ed ancora: “Abbiamo concesso la proroga della revisione così da garantire migliori controlli nella sicurezza del parco macchine per un settore condizionato spesso da dispositivi obsoleti. Il rilancio del comparto riguarda anche la sicurezza degli operatori”.
Sul provvedimento niente da eccepire, anche se si tratta del quarto rinvio. Il problema, invece è, che lo stesso, non è accompagnato dai decreti attuativi delle norme generali. In sintesi mancano le indicazioni riguardo chi dovrà effettuare i controlli (Centri di revisione o meccanici), e come operare nel concreto. Inoltre, se affidati esclusivamente ai Centri di revisioni ci vorranno anni per effettuare tale verifiche.
Per Coldiretti “Durante la revisione saranno verificate le componenti previste per circolare su strada (freni, fanali, attacchi, modifiche autorizzate e trascritte sull’allegato tecnico, ecc…) e tutte le dotazioni di sicurezza (arco o cabina, sedile omologato con cinture, protezioni varie, ecc…). Temiamo che questi controlli causeranno dei problemi in sede di revisione, specialmente al parco macchine più anziano.
Ricordiamo che non esiste un registro storico dei trattori agricoli, come previsto per le auto o le moto storiche. Qualora i vecchi trattori siano intestati ad un’impresa (Partita Iva) e non ad un privato (in possesso solo del codice fiscale) devono essere adeguati alla normativa vigente (legge 81/2008). Con la proroga sono riunite due categorie: le macchine agricole e le macchine operatrici targate, chiamati ora “veicoli”. Gli operatori, a parte l’onere economico e burocratico, aspettano i decreti relativi attuativi per conoscere dove e come dovrà essere effettuata la revisione.
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