Agea-Caa, gli ordini professionali dichiarano guerra alla convenzione
Riesplode la tensione tra i liberi professionisti delle professioni agrarie e Agea. La miccia era stata accesa la scorsa primavera quando l’agenzia generale per le erogazioni in agricoltura aveva presentato una bozza di convenzione con i centri di assistenza agricola nella quale era previsto che a partire da settembre 2020 tutti gli operatori dei Caa e chiunque accede ai sistemi informativi dell’agenzia, fossero inquadrati come dipendenti degli stessi Caa o delle società con essi convenzionate, cioè quelle dei sindacati agricoli. Agronomi, periti agrari e agrotecnici insorsero contro una decisione che rischiava di lasciare senza lavoro circa duemila professionisti che prestano servizio nei Caa. Un problema che riguarda le Regioni che non hanno organismi pagatori propri. In particolare quelle del Sud, tranne Sardegna e Calabria.
Furono presentate anche interrogazioni parlamentari e il direttore di Agea Gabriele Papa Pagliardini fu audito dalle commissioni Agricoltura di Camera e Senato per riferire sulla questione. La riforma, che si prefiggeva di rendere più efficiente e trasparente il sistema, sembrava essere stata messa in un cassetto. Inoltre, pareva che Agea avesse aperto alla possibilità di una mediazione, per trovare una sintesi tra le proprie posizioni e le proposte di modifica recapitate dai tre collegi. Invece, dopo un lungo silenzio è arrivata la doccia fredda. E ora i rappresentanti degli ordini annunciano battaglia. Intanto il senatore Saverio De Bonis, segretario della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, ha presentato una nuova interrogazione alla ministra Bellanova.
Professionisti, esodo in due tappe
Agea ha presentato una nuova bozza di convenzione, valida per il 2021, praticamente identica alla precedente, che continua a escludere i liberi professionisti. Questo il testo integrale dei paragrafi 3 e 4 dell’articolo 4 della convenzione, che, in due tempi, esclude i liberi professionisti dai Caa e stabilisce le sanzioni in caso di mancata ottemperanza.
3. Entro il 31 marzo 2021 almeno il 50 per cento degli operatori titolari abilitati ad accedere ed operare nei sistemi informativi dell’Organismo pagatore devono essere lavoratori dipendenti del Caa o delle società con esso convenzionate. A far data dal 30 settembre 2021 tutti gli operatori titolari abilitati ad accedere ed operare nei sistemi informativi dell’Organismo pagatore devono essere lavoratori dipendenti del Caa o delle società con esso convenzionate.
4. La mancata ottemperanza agli obblighi assunti con scadenza 31 marzo 2021 di cui al comma 3 comporta la riduzione del 20 per cento dei compensi spettanti al Caa per l’anno 2021. La mancata ottemperanza agli obblighi assunti con scadenza 30 settembre 2021 di cui al comma 3 comporta la disabilitazione delle credenziali di accesso al Sian degli operatori interessati dalla medesima decorrenza.
Diamanti (agronomi): «Scelta scellerata, ci opporremo»
«Non ci fermeremo, perché è inaccettabile che, anche solo velatamente, si scarichino sui liberi professionisti le colpe di inefficienza o di anomalie del sistema Agea. Ed è ancora più grave che questa scellerata decisione sia presa in questo periodo storico, in cui molti colleghi si trovano in sofferenza professionale per gli effetti della pandemia – dichiarala presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Sabrina Diamanti – in diverse sedi, nei mesi scorsi, l’Ordine ha provato le vie del dialogo con Agea e ha proposto emendamenti alla convenzione in discussione, corredandola di puntuali osservazioni. Evidentemente si è scelto deliberatamente di ignorare il punto di vista dei professionisti e procedere coi paraocchi. Non lo accettiamo e proseguiremo questa battaglia seguendo tutte le strade concesse – ribadisce Diamanti – il Conaf ha scelto di non accettare questa decisione e ha già dato mandato ai propri legali di valutare tutte le possibili vie per opporsi».
Braga (periti): «Chiederemo le dimissioni di Papa Pagliardini»
Secco il commento del presidente del Collegio dei periti agrari Mario Braga: «Un direttore nominato ha umiliato Camera, Senato e i professionisti italiani, pilastro della correttezza e della coerenza delle regole europee. Valuteremo se chiedere le dimissioni di Papa Pagliardini».
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terra e vita
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